Regressione del sonno nel neonato

Categoria: Cura del neonato

Condividi subito!

Hai mai sentito parlare di regressione del sonno del neonato? Probabilmente stai vivendo quella fase in cui il tuo bimbo, che magari fino a ieri dormiva sereno, improvvisamente sembra svegliarsi di continuo, fare pisolini più corti o faticare ad addormentarsi. Ti capisco benissimo: quando succede, la stanchezza sale (i dubbi pure) e la domanda che ci si fa è sempre la stessa: “Cosa sta succedendo? È normale?”.

Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, si tratta di regressione del sonno, una fase del tutto naturale legata alla crescita e allo sviluppo del tuo bambino. Non è colpa tua, non stai sbagliando niente e, soprattutto, stai tranquilla perché passerà.

In questa guida vedremo cos’è la regressione del sonno, quando si manifesta, quali sono le cause più comuni e come affrontarla.

Cos’è la regressione del sonno e quando si manifesta 🍼

La regressione del sonno è un periodo temporaneo in cui un bambino che dormiva bene comincia, improvvisamente, a svegliarsi più spesso di notte o a dormire in modo irregolare. È un po’ come se il suo cervello e il suo corpo stessero dicendo: “Ehi, sto imparando cose nuove, dammi un attimo di tempo per riassestarmi!”

A differenza dei semplici risvegli notturni, i quali possono capitare per mille motivi, come un rumore improvviso o un sogno agitato, la regressione del sonno ha una durata di alcune settimane e segue schemi abbastanza prevedibili in base all’età.

Le età in cui si manifesta più spesso

Non tutti i bambini vivono le regressioni ma ci sono momenti “classici” in cui è più probabile che accada.

  • 4 mesi: Il primo grande cambiamento. Il sonno del neonato inizia ad assomigliare di più a quello dell’adulto, con cicli più corti e leggeri.
  • 8-10 mesi: Sviluppo motorio in piena esplosione. Gattonare, alzarsi in piedi, tutto è nuovo e stimolante.
  • 18 mesi: Ansia da separazione e nuovi salti cognitivi (oltre ai possibili dentini che crescono).
  • 2 anni: Indipendenza crescente e possibili cambiamenti nella routine (nido, lettino nuovo, ecc.).

Regressione del sonno o semplici risvegli?

Un aspetto importante è capire se si tratta davvero di regressione o solo di un periodo di sonno disturbato.

Può essere regressione se:

  • È iniziata all’improvviso senza cambiamenti evidenti nella routine
  • Il bambino si sveglia più volte ogni notte per diversi giorni di fila
  • La fase dura almeno una o due settimane

Se invece si tratta di un paio di notti agitate legate a un raffreddore o a un dentino in arrivo, è probabile che non sia una vera regressione.

Il piccolo che si sveglia frequentemente

Cause principali della regressione del sonno 🧠

La regressione del sonno non arriva mai “per caso”. Dietro questo cambiamento, infatti, ci sono motivi ben precisi legati allo sviluppo e alla crescita del bambino. Conoscerli aiuta a riconoscere la fase e a viverla con meno ansia.

Spesso il sonno viene “disturbato” da un’intensa fase di sviluppo motorio e cognitivo: quando il piccolo impara a rotolare, gattonare, sedersi o dire nuove parole, il cervello lavora anche di notte e fatica a “staccare la spina”.

Un’altra causa frequente sono i salti di crescita o i cambiamenti nella routine (ad esempio un trasloco, l’inizio dell’asilo nido o un viaggio), che scombussolano i ritmi abituali.

C’è poi l’ansia da separazione, tipica soprattutto intorno ai 9-18 mesi, che porta il bambino a cercare più contatto e rassicurazione durante la notte. Infine, la crescita dei denti o piccoli disturbi fisici come raffreddore, otite o mal di pancia possono contribuire a rendere il sonno più leggero e frammentato.

Capire la causa predominante non significa sempre poter “risolvere” subito il problema. Permette tuttavia di affrontarlo con più pazienza, sapendo che è una fase naturale e passeggera.

Risveglio del piccolo

Come riconoscere i segnali di regressione del sonno 👀

Talvolta la regressione del sonno è evidente, altre volte si presenta in modo più sfumato. Ecco perché è utile saper individuare i segnali tipici.

Uno dei primi campanelli d’allarme è la comparsa di risvegli notturni frequenti in un bambino che fino a poco tempo prima dormiva in maniera più regolare. Si accompagna spesso a una difficoltà ad addormentarsi, anche dopo la routine serale, nonché a sonni più brevi e agitati sia di notte sia durante i pisolini.

Durante il giorno potresti notare una maggiore irritabilità, capricci più frequenti o un bisogno costante di attenzioni. Questi comportamenti non indicano “vizi” o cattive abitudini. Al contrario, sono semplicemente il riflesso di un momento di cambiamento che il bambino sta attraversando.

Riconoscere questi segnali ti aiuta a mettere in atto strategie mirate prima che la stanchezza si accumuli e renda più difficile il recupero di un buon ritmo di sonno.

Strategie pratiche per affrontare la regressione del sonno 🛏️

Affrontare la regressione del sonno richiede costanza, pazienza e piccoli accorgimenti mirati. L’obiettivo non è “eliminare” la fase ma renderla più gestibile per tutta la famiglia.

Mantieni una routine serale costante

I bambini trovano sicurezza nella prevedibilità. Una sequenza semplice, come bagnetto, pigiama, coccole e nanna, aiuta a segnalare al cervello che è arrivato il momento di dormire.

Un ambiente buio con temperatura ideale (intorno ai 19-21 gradi) e rumore bianco per mascherare i suoni esterni possono ridurre i risvegli.

Offri presenza e conforto se il bambino si sveglia ma tu cerca di non introdurre nuove abitudini difficili da togliere (come addormentarlo sempre in braccio o farlo dormire nel lettone se non è vostra scelta abituale).

Parlare dolcemente al bambino e ricorda che la regressione è temporanea.

Come affrontare la regressione del sonno

Errori comuni da evitare durante la regressione del sonno 🚫

Quando la regressione del sonno colpisce, è facile cadere in alcune trappole che peggiorano la situazione anziché migliorarla.

Conoscere questi errori ti aiuterà a mantenere la rotta e a supportare il bambino nel modo più efficace.

Cambiare continuamente orari e routine

Uno degli errori più diffusi è pensare che “cambiando tutto” si possa risolvere il problema. In realtà, modificare ogni sera l’orario della nanna, i rituali serali o le modalità di addormentamento disorienta il bambino e rende più difficile ritrovare un ritmo stabile.

Consiglio: mantieni il più possibile gli stessi orari e i passaggi della routine, anche se il piccolo si sveglia spesso. La prevedibilità crea sicurezza.

Introdurre dipendenze per l’addormentamento

Durante le notti difficili può sembrare più semplice addormentare il bambino in braccio, nel lettone o al seno ogni volta che si sveglia. Il rischio è che il piccolo associ il sonno esclusivamente a quella condizione, rendendo difficile il ritorno all’autonomia.

Consiglio: offri conforto e presenza ma cerca di favorire l’addormentamento nel suo spazio abituale, magari usando carezze, voce calma o il contatto della mano.

Saltare i pisolini diurni per “stancarlo”

Un’idea comune ma sbagliata è credere che, tenendo sveglio il bambino, dormirà meglio la notte. In realtà, un bimbo troppo stanco diventa più irritabile, si addormenta con difficoltà e ha un sonno frammentato.

Consiglio: proteggi i pisolini diurni, mantenendo un equilibrio tra veglia e riposo in base alla sua età.

Sottovalutare eventuali problemi fisici

Non tutti i risvegli frequenti sono dovuti alla regressione del sonno. Mal di denti, raffreddore, reflusso e otiti possono disturbare il riposo e richiedono un intervento mirato.

Consiglio: se la situazione persiste o noti sintomi fisici, consulta sempre il pediatra per escludere cause mediche.

Bambino che dorme tranquillo

Quando la regressione del sonno può essere un segnale da monitorare 🩺

Nella maggior parte dei casi la regressione del sonno è una fase temporanea e fisiologica, legata allo sviluppo del bambino.

Tuttavia ci sono situazioni in cui vale la pena prestare maggiore attenzione e valutare un confronto con il pediatra.

Se dura oltre 6-8 settimane senza miglioramenti

Le regressioni più comuni tendono a risolversi spontaneamente entro 3-6 settimane.

Se i disturbi del sonno persistono oltre i due mesi, potrebbe esserci un’altra causa che ostacola il riposo, come problemi digestivi, respiratori o disturbi comportamentali legati al sonno.

Se compaiono sintomi fisici persistenti

Un aumento dei risvegli notturni accompagnato da febbre, calo di appetito, tosse continua, otite o disturbi gastrointestinali non va mai sottovalutato.

Questi segnali possono indicare che il problema non è solo legato allo sviluppo ma a una condizione fisica da trattare.

Quando i risvegli notturni diventano estremamente frequenti

Se il bambino si sveglia più di 5-6 volte per notte e ciò avviene per molte settimane consecutive, il suo riposo potrebbe non essere sufficiente per garantire una crescita e uno sviluppo ottimali.

Anche in questo caso, è consigliato un controllo medico per escludere disturbi del sonno.

Consigli extra per genitori stanchi 😴

La regressione del sonno non mette alla prova solo il bambino ma anche i genitori, che spesso si ritrovano a vivere notti frammentate e giornate interminabili.

La stanchezza accumulata può influire sull’umore, sulla concentrazione e persino sulla salute fisica. Perciò è fondamentale trovare piccoli stratagemmi per recuperare le energie e affrontare questo periodo con maggiore serenità.

  • Suddividere i risvegli con il partner: alternarsi nei risvegli notturni, quando possibile, permette a entrambi di dormire qualche ora in più e riduce la sensazione di dover affrontare tutto da soli.
  • Fare micro-sonnellini di recupero: anche solo 15-20 minuti di riposo durante la giornata possono avere un effetto sorprendente sul livello di energia e sull’umore.
  • Accettare aiuti da familiari e amici: delegare compiti come cucinare, fare la spesa oppure occuparsi per un’ora del piccolo può fare una grande differenza. Non è un segno di debolezza.
  • Ricordarsi che la regressione del sonno è solo una fase: avere ben chiaro che questo momento passerà può aiutare a mantenere la calma e a non farsi sopraffare dalla frustrazione.

Prendersi cura del proprio benessere non è un lusso, bensì una necessità: un genitore riposato è più paziente, attento e in grado di affrontare le sfide quotidiane con più lucidità.

Come mamma, devi stare molto attenta al tuo benessere già dai primi giorni dopo il parto. Sarai tu a doverti accollare moltissime responsabilità, perciò non metterti mai in secondo piano.

Risvegli e regressione del sonno

Pazienza e costanza sono le armi migliori ❤️

La regressione del sonno può sembrare infinita ma è bene ricordare che si tratta di un passaggio del tutto normale nello sviluppo del bambino. Fa parte della sua crescita e, anche se richiede adattamento, prima o poi si risolve.

  • È un passaggio normale nello sviluppo del bambino: durante queste fasi il piccolo sta imparando nuove abilità e sta riorganizzando i suoi ritmi interni. Il sonno ne risente ma è segno che sta facendo progressi.
  • Con una routine stabile e tanto affetto, il sonno tornerà regolare: mantenere orari costanti e creare un rituale serale rassicurante aiuta il bambino a sentirsi al sicuro, favorendo il ritorno a un sonno più tranquillo.
  • I genitori non sono soli: oltre al supporto di familiari e amici, ci sono pediatri e consulenti del sonno pronti ad aiutare con consigli personalizzati, soprattutto quando la stanchezza diventa difficile da gestire.

La risposta migliore è non lasciarsi scoraggiare, ricordando che ogni sforzo fatto oggi porterà benefici a lungo termine per il benessere del bambino e dell’intera famiglia.

Guardare oltre le notti difficili

Affrontare la regressione del sonno non significa soltanto gestire risvegli e stanchezza ma anche imparare a leggere i bisogni profondi del proprio bambino. Ogni fase di sonno agitato racconta una storia di crescita, di nuove scoperte e di conquiste silenziose (che avvengono di notte tanto quanto di giorno).

Per i genitori, dunque, è naturale sentirsi sopraffatti: le occhiaie diventano evidenti, il tempo per sé sembra scomparire e la pazienza viene messa alla prova. Ma è proprio in questi momenti che vale la pena fermarsi, respirare e ricordarsi che non durerà per sempre.

La regressione del sonno è una parentesi, non una condizione permanente. Con costanza, dolcezza e un po’ di creatività, quindi, il ritmo tornerà a stabilizzarsi e le notti serene faranno di nuovo parte della quotidianità.

Vuoi approfondire? Leggi anche gli articoli correlati che menzioniamo qui sotto dalle fonti autorevoli.

Da 1 a 3 mesi: come dorme

Da 4 a 7 mesi: il sonno

Il sonno nei primi mesi di vita

Condividi subito!

Accedi alla Community

Entra nella community di Ciao Gioia

Registrati gratuitamente e accedi a tanti contenuti e strumenti utili per te e per il tuo bimbo.