Test del DNA fetale: cos’è e quando si effettua? ​

Scritto da:

Il test del DNA fetale rappresenta una delle soluzioni più innovative nel campo degli esami prenatali, garantendo sicurezza, affidabilità e una notevole tranquillità per le future mamme. Durante la gravidanza, infatti, molte donne sono naturalmente interessate a ottenere informazioni dettagliate sulla salute del proprio bambino. I test prenatali tradizionali, però, possono essere invasivi e presentare alcuni rischi (benché minimi) per il feto. Ed è proprio qui che entra in gioco il test del DNA fetale: tramite un semplice prelievo di sangue materno, dunque, è possibile raccogliere e analizzare il DNA del bambino per individuare eventuali anomalie cromosomiche come la sindrome di Down.

In questo articolo esamineremo come funziona il test, i numerosi vantaggi e le situazioni specifiche in cui può essere consigliato, così da offrire una guida completa per chiarire dubbi e domande.

Indice dei contenuti

Cos’è il test del DNA fetale? 🧬

Il test del DNA fetale è una tecnologia all’avanguardia che ha rivoluzionato il modo in cui monitoriamo la salute dei nascituri. A differenza dei test prenatali invasivi come l’amniocentesi, questo test sfrutta un campione di sangue materno per analizzare frammenti di DNA del feto che circolano, appunto, nel sangue della madre. Il DNA fetale libero è presente già dalle prime settimane di gravidanza ed è una fonte informativa preziosa, dato che può essere raccolto e studiato senza interferire direttamente con il feto. Proprio per questo motivo, il test del DNA fetale viene definito un esame non invasivo.

A tal proposito è diventato una scelta saggia per le mamme che vogliono evitare rischi per il feto. L’esame è consigliato a partire dalla decima settimana di gravidanza, poiché in questo periodo il DNA fetale libero raggiunge una quantità sufficiente per consentire un’analisi accurata. Il corpo materno, quindi,  presenta già una quantità rilevabile, che può essere utilizzata per individuare le principali anomalie genetiche. L’importanza del test del DNA fetale è riscontrabile nei seguenti aspetti:

  • Sicurezza
  • Efficacia
  • Tempestività

Grazie a questo approfondimento, perciò, si individuano precocemente le condizioni che potrebbero avere un impatto significativo sulla salute e sullo sviluppo del bambino.

Test del dna fetale

Come funziona il test? ⚙️

Il funzionamento si basa su una tecnologia avanzata chiamata sequenziamento del DNA. In pratica, quando una donna incinta si sottopone a un prelievo di sangue, viene raccolto un campione che contiene piccole quantità di DNA fetale libero. Quest’ultimo viene analizzato in laboratorio per rilevare potenziali anomalie cromosomiche. È importante notare che il test del DNA fetale non rileva tutte le condizioni genetiche, ma si concentra su anomalie specifiche e relativamente comuni come:

  • La sindrome di Down (trisomia 21)
  • La trisomia 18
  • La trisomia 13

Il processo di analisi è complesso e richiede l’uso di macchinari all’avanguardia. Prima di tutto, il DNA materno e il DNA fetale vengono separati e successivamente sequenziati.

Il sequenziamento permette di individuare e analizzare i cromosomi specifici alla ricerca di anomalie. Per esempio, la sindrome di Down è caratterizzata da una copia extra del cromosoma 21 e il test è progettato per identificare con precisione questa anomalia.

Un altro elemento che rende il test particolarmente utile è l’elevata sensibilità e specificità, fattori che lo rendono un’opzione affidabile per la maggior parte delle condizioni genetiche su cui si concentra.

Quando si può fare? ⏰

Le tempistiche sono determinanti per il successo e la precisione del test del DNA fetale. Come già anticipato nei paragrafi precedenti, questo esame viene raccomandato a partire dalla 10ª settimana di gravidanza. In tale arco temporale il feto è abbastanza sviluppato da produrre una quantità di DNA sufficiente per essere rilevata nel sangue della madre. La possibilità di effettuare il test così precocemente rappresenta un vantaggio significativo, poiché permette ai futuri genitori di ricevere informazioni tempestive e dettagliate sulla salute del bambino.

Un altro aspetto importante è che può essere eseguito in qualsiasi momento della gravidanza (successivo alla decima settimana). Per coloro che desiderano ricevere risposte al più presto, effettuare l’esame alla decima settimana può essere sinonimo di tranquillità e può offrire una comprensione anticipata delle condizioni di salute del feto. La precocità consente poi ai genitori e al personale medico di pianificare eventualmente ulteriori esami o trattamenti in modo rapido ed efficace.

Analisi del DNA fetale

Perché fare il test? ✅

I motivi per cui il test viene raccomandato sono numerosi e dipendono principalmente dalle esigenze individuali della futura mamma. Tra le situazioni che rendono il test particolarmente utile ci sono i seguenti aspetti.

  • Età avanzata della madre: con l’aumentare dell’età materna cresce anche il rischio di anomalie cromosomiche. Conseguentemente, il test del DNA fetale diventa una scelta altamente consigliata per molte donne sopra i 35 anni.
  • Storia familiare di anomalie genetiche: per chi ha una storia familiare di condizioni genetiche, il test è un metodo sicuro per monitorare il bambino.
  • Risultati anomali in altri test prenatali: se altri esami di screening rivelano valori fuori norma, il test può dare un’indicazione più precisa senza ricorrere a procedure invasive.

Il vantaggio principale del test del DNA fetale resta la non invasività. Poiché il prelievo di sangue non comporta alcun rischio per il feto, il test è considerato una scelta sicura per la mamma e per il bambino. A differenza di test invasivi come l’amniocentesi o la villocentesi, il test del DNA fetale non ha alcun rischio.

Cosa può rilevare il test del DNA fetale? 🔍

Il test del DNA fetale è progettato principalmente per identificare anomalie cromosomiche, ovvero cambiamenti nel numero o nella struttura dei cromosomi del feto. Tra le condizioni genetiche principali che il test può individuare troviamo le anomalie che elenchiamo qui sotto.

  • Sindrome di Down (trisomia 21): situazione caratterizzata da una copia extra del cromosoma 21. Questa condizione è tra le più comuni anomalie cromosomiche.
  • Trisomia 18 (sindrome di Edwards): è meno comune rispetto alla sindrome di Down ma con implicazioni significative per la salute del feto.
  • Trisomia 13 (sindrome di Patau): anche questa condizione comporta una copia extra di un cromosoma, il cromosoma 13, ed è associata a gravi complicazioni.

Va precisato che, pur essendo altamente accurato, il test non è un test diagnostico al 100%. Significa che, sebbene possa fornire un’indicazione affidabile, in caso di esito positivo è generalmente consigliato un esame diagnostico successivo, come l’amniocentesi o la villocentesi, per confermare poi il risultato. Il test è quindi uno strumento di screening, cioè serve a identificare un potenziale rischio, consentendo ai genitori di scegliere consapevolmente come procedere con ulteriori indagini mediche.

Affidabilità del test del DNA fetale 📊

Uno degli aspetti più apprezzati del test del DNA fetale è l’elevata affidabilità. Per quanto riguarda la sindrome di Down, ad esempio, i risultati del test sono estremamente precisi e raggiungono un’accuratezza superiore al 99%. Il livello di precisione è dovuto alla tecnologia di sequenziamento utilizzata, che riesce a rilevare anche minime anomalie nel DNA del feto.

Per le altre trisomie, come la trisomia 18 e la trisomia 13, l’accuratezza resta comunque alta, benché leggermente inferiore rispetto alla sindrome di Down. In ogni caso il test è progettato per ridurre al minimo “falsi positivi” e “falsi negativi”. Come già accennato, se il test rileva un’anomalia, il medico potrebbe suggerire di effettuare ulteriori esami diagnostici per una conferma definitiva. Il passaggio aggiuntivo è importante per evitare preoccupazioni inutili e per avere una diagnosi certa della salute del feto.

Laboratorio DNA

Test del DNA fetale: rischi e vantaggi 🔬

Il test è considerato tra i più sicuri esami prenatali disponibili, proprio perché non è invasivo. La principale differenza rispetto ai test come l’amniocentesi o la villocentesi è esattamente l’assenza di rischio per il feto. Con un semplice prelievo di sangue, il test del DNA fetale non precede la necessità di penetrare la barriera protettiva della placenta, garantendo dunque che non vi sia alcun impatto diretto sul bambino.

Vediamo quindi un riepilogo dei 3 principali vantaggi del test del DNA fetale.

  • Non invasività: essendo basato su un prelievo di sangue, il test non comporta rischi.
  • Accuratezza elevata: offre risultati molto affidabili per le principali anomalie cromosomiche.
  • Tempi rapidi: i risultati sono generalmente disponibili entro una settimana dal prelievo, permettendo perciò di ottenere informazioni rapide.

Occorre però tener presente che il test del DNA fetale ha alcuni limiti. Sebbene sia molto preciso, non fornisce una diagnosi conclusiva al 100%, motivo per cui i medici potrebbero indirizzare verso altri esami in caso di positività.

Test del DNA fetale: differenze con altri test prenatali 🧪

Il test si distingue nettamente dai test prenatali invasivi, come l’amniocentesi e la villocentesi. Entrambi questi esami, estremamente accurati, comportano un rischio potenziale per il feto, poiché richiedono la raccolta di liquido amniotico o di tessuti placentari. I test vengono generalmente raccomandati solo in caso di necessità, ad esempio quando i risultati del test del DNA fetale risultano positivi o in presenza di fattori di rischio specifici.

Confrontandolo con l’amniocentesi e la villocentesi, il test del DNA fetale viene scelto soprattutto per la sicurezza. Molte donne e famiglie lo considerano una prima opzione per avere una panoramica sullo stato di salute del feto, senza dover ricorrere a procedure più invasive. Il test del DNA fetale, inoltre, è disponibile precocemente rispetto a molti altri esami, consentendo pertanto di pianificare al meglio ulteriori passaggi (se necessario).

Analisi accurate

Come il test del DNA fetale può aiutarti a monitorare la gravidanza 👩‍⚕️

Scegliere di fare il test del DNA fetale è un passo importante verso una maggiore consapevolezza durante la gravidanza. L’esame fornisce informazioni essenziali sulla salute del bambino, già nelle prime settimane. Sapere di avere uno strumento che consente di rilevare precocemente eventuali anomalie genetiche è rassicurante, soprattutto per chi desidera evitare il ricorso a test invasivi.

Il test del DNA fetale rappresenta un’opzione di screening efficace per tutte le future mamme, ma può essere particolarmente utile per chi presenta dei fattori di rischio come età avanzata o una storia familiare di anomalie genetiche. Discutere di questa possibilità con il medico è un ottimo punto di partenza per valutare i benefici specifici di questo test nella situazione specifica.

Indagini genetiche

Domande frequenti sul test del DNA fetale ❓

A questo punto, è normale che vi siano alcune domande pratiche in riferimento al test del DNA fetale. Qui di seguito rispondiamo ad alcuni interrogativi comuni.

Fa male?

No, il test è basato su un semplice prelievo di sangue, simile a quelli di routine eseguiti in gravidanza, quindi non causa dolore e non comporta rischi per il feto.

Quanto costa?

Il costo del test del DNA fetale può variare in base alla struttura e alla regione, ma di solito oscilla tra i 400 e i 700 euro. È sempre consigliabile informarsi presso il proprio centro diagnostico.

È coperto dal Servizio Sanitario Nazionale?

In Italia il test del DNA fetale non è generalmente coperto dal Servizio Sanitario Nazionale, a meno che non vi siano condizioni specifiche e fattori di rischio riconosciuti. In caso di dubbi, tuttavia, è possibile consultare il proprio medico per chiarimenti su eventuali coperture assicurative o sanitarie.

Avatar Creator

Info sull’autore


Categorie popolari


Ti potrebbero interessare

Bagnetto del neonato

Il bagnetto del neonato: guida passo passo

Vediamo insieme tutto quello che devi sapere sul bagnetto del neonato, un momento che riguarda l’igiene, il benessere e la routine quotidiana.  Il bagnetto può […]
Combattere la stipsi neonato

Cosa fare quando un neonato è stitico?

La stipsi nel neonato è una condizione che potrebbe preoccuparti molto. Andiamo per gradi e vediamo insieme se (e quando) occorre allarmarsi davvero. Devi sapere […]
Voglie in gravidanza

Voglie in gravidanza: miti e realtà

Cara futura mamma, le voglie in gravidanza sono un vero mistero, non trovi? Tra miti assurdi e leggende popolari, è davvero difficile capire cosa c’è […]

Unisciti a più di 900 iscritti

Tieniti al corrente con tutto ciò che devi sapere.